IL PROGETTO MUSICALE
Nell’anno di Dante (2021) tra le mura del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara è nato un esperimento musicale del docente Roberto Manuzzi dedicato in prevalenza alla rivisitazione in chiave contemporanea dei testi di un precursore illustre del sommo poeta fiorentino, il siciliano Jacopo da Lentini.
Le musiche originali di Roberto Manuzzi e le sue rielaborazioni di brani del XIII secolo di varie aree europee, in costante equilibrio tra jazz, folk e world music, sono eseguite da un numeroso ensemble formato da allievi e docenti del conservatorio, con alcune prestigiose partecipazioni esterne.
ALLE RADICI DELLA LINGUA ITALIANA TRA MODERNITA' E TRADIZIONE
Tutti ricordano Dante Alighieri come il padre della lingua italiana, dimenticando che nella prima parte del 13° secolo Federico II di Svevia a Palermo istituì alla sua corte una scuola poetica ispirata ai modelli provenzali, la cui produzione era in volgare siciliano. Fu chiamata "Scuola siciliana". Di essa fecero parte Cielo (o Clullo) d'Alcamo, Giacomo da Lentini, Guido delle Colonne, Pier delle Vigne, Stefano Protonotaro ed altri.
Il compositore Roberto Manuzzi, docente presso il conservatorio "G.Frescobaldi" di Ferrara, ha approfondito in particolare lo studio dei testi di Giacomo (Jacopo) da Lentini, indicato dagli storici come l'inventore della forma poetica del sonetto. La straordinarietà di queste liriche, che contengono riferimenti sia al volgare siciliano che ad altre lingue del mediterraneo, ne rendono possibile una rilettura contemporanea che ha stimolato Manuzzi nella scrittura di musiche originali dal marcato sapore di "jazz mediterraneo etnico". Le melodie sono affidate alla voce della giovanissima cantante Rachele Amore, che con il poeta del XIII secolo condivide la città di nascita.
LA CIVILTA' MUSICALE MEDITERRANEA DEL 1200
Il repertorio dell’orchestra comprende libere rivisitazioni contemporanee di brani della tradizione mediterranea delle più varie origini, come le “cantigas de amigo” galiziane del 1200 e brani della tradizione ebraica sefardita.
L'AMORE È UNA FIAMMA
Il titolo del CD trae spunto dalla descrizione dei poeti del basso medioevo dell'amore terreno, carnale, come opposto dell'amore spirituale. L'amore viene visto come un tormento, una fiamma che allo stesso tempo strazia e guarisce l'anima, ugualmente peccato e salvezza.
Dante nella "Vita Nova" racconta la sua storia d'amore con Beatrice e il tormento che ne deriva e che lo ossessionerà per il resto della sua vita.
Il primo incontro di Dante con Beatrice avviene quando entrambi hanno appena nove anni. lui la guarda ammirato e Beatrice gli rivolge un cortese saluto.
Si rivedono una seconda volta a distanza di altri nove anni: lei, già sposata, lo riconosce e lo saluta.
Estasiato da questo incontro, il poeta si ritira nella sua stanza preso da improvvisa stanchezza, si addormenta e fa uno strano sogno: in una nube di fuoco gli appare un uomo di aspetto terribile (forse un demone) che tiene fra le braccia Beatrice addormentata, avvolta in un drappo sanguigno. L'uomo dall'aspetto demoniaco dà in pasto alla fanciulla un cuore ardente, poi rivolgendosi a Dante, pronuncia le parole "Vide cor tuum" ("guarda il tuo cuore")
Grafica di CHIARA SGARBI